I  denti del giudizio, o terzi molari, normalmente erompono in arcata tra i 18 e i 25 anni, periodo comunemente conosciuto come “l’età del giudizio” da cui proviene il popolare nome con cui sono maggiormente conosciuti.

Nell’immaginario comune, parlare di denti del giudizio equivale a parlare, di fatto, della loro probabile estrazione. Purtroppo, quella di considerare i denti del giudizio inutili alla masticazione e fonte di molteplici problematiche è diventata una “tendenza” più che un giudizio diagnostico. Vero è che, nella pratica clinica quotidiana, questi elementi dentari vengono perlopiù estratti: è sbagliato, però, dare per scontato che tale procedura sia sempre necessaria.

Cerchiamo di capire perché.

La dentizione permanente del genere umano, fin dall’antichità, risulta essere composta da 32 denti: 4 di questi sono rappresentati dai terzi molari.

Essi, nel nostro passato più remoto, erano essenziali per far fronte a un tipo di dieta basata su carne e verdura cruda, cereali e frutti freschi.

La superficie masticatoria, di conseguenza, doveva essere ampia e ben sviluppata, così come le ossa mascellari e la muscolatura: questo spiega perché nei nostri antenati i denti del giudizio erompevano senza problema e non vi era necessità di ricorrere alla loro estrazione. L’evoluzione del genere umano, la cottura dei cibi e il cambio completo dello stile di vita, hanno fatto sì che le forze masticatorie necessarie per l’alimentazione si siano progressivamente ridotte: pertanto le arcate sono meno sviluppate e, di conseguenza, riescono a contenere meno denti.

Ecco perché, i denti del giudizio, erompendo per ultimi, molto frequentemente non riescono a trovare la loro collocazione funzionale e diventano la causa di problematiche cliniche la cui soluzione risulta essere inevitabilmente la loro estrazione.

QUANDO TOGLIERE I DENTI DEL GIUDIZIO?

Nella maggior parte dei casi si ricorre alla loro estrazione poiché vanno incontro ad un fenomeno chiamato Disodontiasi, ove s’intende  puramente la difficoltà dell’elemento di raggiungere la sua posizione corretta in arcata, associata ad una sintomatologia clinica riferita dal paziente. Episodi ciclici di dolore e gonfiore della zona eruttiva caratterizzano tale condizione e rendono necessaria la terapia estrattiva.

L’ESTRAZIONE E’ NECESSARIA ANCHE IN ASSENZA DI SINTOMATOLOGIA?

Bisogna tener presente che, se la posizione di inclusione o seminclusione dei denti del giudizio arreca danno agli elementi adiacenti, la loro estrazione è fondamentale ​per ripristinare lo stato di salute del cavo orale.

LA TERAPIA ORTODONTICA RICHIEDE SEMPRE L’ESTRAZIONE DEI DENTI DEL GIUDIZIO?

La decisione, in questo caso, spetta all’ortodontista: se gli spostamenti previsti sono ostacolati dalla presenza degli ottavi, la loro estrazione è indicata.