Cosa sono le discromie dentali?

Si tratta, detto in altre parole, della pigmentazione non uniforme dei denti,

un problema che ha un forte impatto dal punto di vista estetico.

Con il passare degli anni le discromie dentali diventano un problema comune a tutti: sono moltissimi gli adulti, infatti, che trovano imbarazzante mostrare i denti con un sorriso, ed è desiderio comune trovare una soluzione.

Ci sono una serie di fattori che possono influenzare l’instaurarsi di una discromia: alcuni di essi, fortunatamente, dipendono dalle nostre abitudini quotidiane, e, di conseguenza, se intercettati, è possibile ottenere buoni risultati in poco tempo!

Discromie dentali: le cause

Spessore tessuti dentali: Alcune persone hanno naturalmente uno smalto più sottile, che lascia intravedere maggiormente il colore della dentina sottostante, solitamente tendente al giallo o al grigio.

Assunzione farmaci: Esistono alcuni farmaci potenzialmente responsabili delle discromie dentali il cui effetto collaterale è quello di “macchiare i denti”.

E’ il caso, ad esempio, di chi da bambino ha assunto antibiotici come la doxiciclina o la tetraciclina, o di alcune terapie che prevedono radiazioni sul distretto testa-collo, o utilizzo di chemioterapici.  Anche alcuni antistaminici,  farmaci per l'ipertensione e farmaci antipsicotici possono alterare il colore dentale.

Fattori clinici o genetici: Alcune condizioni mediche e genetiche possono interferire nella dentinogenesi e nella amelogenesi, portando ad uno sviluppo improprio dello smalto dentale e rendendo i denti giallastri e di aspetto gessoso fin da bambini.

Abitudini igieniche e alimentari: la scarsa igiene dentale può provocare certamente un'alterazione del colore dei denti, mentre alcuni prodotti come collutori, dentifrici e integratori di fluoro assunti per via orale, possono aumentare considerevolmente il rischio di incorrere in una discromia.

E' ormai noto che l'uso e il consumo di tabacco,  caffè, tè, vino rosso (e altre bevande) rientra tra le le più comuni cause di iperpigmentazione e discromia dentale, talvolta difficili da eliminare.

Materiali dentari: Ebbene si, anche alcuni dei materiali utilizzati tempo fa dai dentisti, in particolare quelli che contengono solfuro d'argento, possono conferire ai denti un colore grigio-nero. E' frequente, ad oggi, riscontrare una colorazione alterata su denti con vecchie otturazioni in amalgama, materiale ormai in disuso da più di 10 anni.

Eta’:  Con il naturale invecchiamento, lo strato esterno di smalto si consuma mostrando il pigmento giallo della dentina , rendendola quindi responsabile del colore assunto dagli elementi dentali.

Come contrastare la discromia dentale?

Il primo passo è identificare il fattore causale, contrastarlo e, se possibile, eliminarlo. Sicuramente un'attenta igiene orale può fare realmente la differenza, in termini di prevenzione dell'insorgenza della discromia, così come modificare le abitudini quotidiane dannose o quantomeno limitarle, è di grande aiuto.

A meno che l'alterazione che determina la discromia sia congenita, lo sbiancamento professionale, affiancato  o meno da quello domiciliare, è uno strumento terapeutico valido per ripristinare un colore dentale armonioso e gradevole.

La scelta del tipo di agente sbiancante, della sua concentrazione, nonché la frequenza di applicazione va decisa ed individualizzata in base al ​tipo di paziente e alle sue abitudini. Nei casi in cui invece la discromia sia generata da una modifica strutturale dell’elemento dentale, il solo sbiancamento non è sufficiente e le possibili soluzioni si diversificano e aumentano di complessità.

Si rende necessario, quindi, "coprire" il colore naturale del dente utilizzando materiali diversi come le resine composite e/o le ceramiche integrali per la realizzazione di faccette, corone o restauri diretti.

Ad ogni modo , qualunque sia la causa, una soluzione è sempre possibile!