IMPLANTOLOGIA

IMPLANTOLOGIA: specialità di grande interesse contemporaneo che porta alla riabilitazione del cavo orale senza dover ricorrere a protesi mobili o ponti tradizionali su denti naturali. Mediante l’inserimento di viti in titanio che vanno a sostituire le radici dei denti mancanti, l’operatore può intervenire in maniera mirata solo nelle sedi prive di elementi dentari, con un risultato finale naturale.

In alcuni casi è possibile effettuare tecniche a CARICO IMMEDIATO, sostituendo la dentatura mancante con una fissa lo stesso giorno in cui il paziente si sottopone all’intervento di implantologia, ancorandola direttamente agli impianti inseriti nelle 24 ore precedenti. Questa tecnica è poco invasiva, sicura ed è eseguibile interamente all'interno dello studio dentistico in poche ore, grazie alla collaborazione ottimale con il laboratorio odontotecnico che realizza la prima protesi provvisoria subito dopo l'intervento in sede. Anche in questo caso, ove consigliato e possibile, si può ricorrere alla SEDAZIONE COSCIENTE e all'ANSIOLISI, per rendere ancora più fluido l'intervento.

1.È sempre possibile riabilitare la bocca con denti fissi?

Grazie alle tecniche più recenti di implantologia, ad oggi, è possibile riabilitare singoli elementi o intere arcate dentarie entro le 24 ore in un’altissima percentuale di casi. Ciò non toglie che alcuni casi clinici particolari possano necessitare di tecniche di supporto, come la rigenerazione ossea, portando ad un inevitabile allungamento dei tempi di guarigione fisiologici.

No, non trattandosi di organi ma di componenti artificiali, il rigetto non può avvenire. Tuttavia, ci sono casi in cui la vite in titanio può non integrarsi, ovvero non risultare ferma e stabile trascorso il periodo di guarigione.

No, grazie all’utilizzo corretto dell’anestesia locale, il paziente non avverte alcun tipo di dolore. Vanno seguite tutte le indicazioni farmacologiche fornite dal clinico al fine di minimizzare e/o ridurre le complicanze post- intervento come gonfiore e dolore e fa r si che tale condizione non incida sullo svolgimento delle attività quotidiane del paziente.

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